Lavaggio professionale dei tappeti persiani: ravvivate la bellezza della vostra casa. Sono sempre stato un…
Kashan, l’inizio del viaggio dei Re Magi?
Kashan, l’inizio del racconto relativo al viaggio dei Re Magi? Il racconto dei tre Re Magi che partirono proprio da qui per recarsi a Gerusalemme non è proprio certo. Anzi, è contraddetto dall’altro racconto: quello della fondazione della città, attribuita alla moglie di Harun-al -Rashid circa ottocento anni dopo. Probabilmente le due date non corrispondono e la fondazione della città può essere anche storicamente datata precedentemente all’era cristiana. Una cosa, però possiamo affermarla: in questa località dal clima favorevole già da molti secoli si sono prodotti tappeti del massimo valore artistico e di grande pregio e fattura.
Un’oasi architettonica splendida.
Su una linea tracciata da Isfahan verso nord, circa a metà strada per Teheran, si trova Kashan. Città che oggi conta circa 50.000-60.000 abitanti, e che già dall’antichità trasse profitto dalla sua posizione sulla carovaniera verso l’India sperimentando molte vicissitudini culturali ed economiche. Circondata da due deserti che sono spesso meta di escursioni in giornata per ammirarne le bellezze paesaggistiche, Kashan è apprezzata soprattutto per le famose case storiche che mostrano la tradizionale architettura persiana, ed è una meta imperdibile presente in gran parte dei pacchetti di viaggio in Iran.
Kashan, merita davvero una menzione speciale. Con i suoi giardini persiani e le sue gemme architettoniche e artistiche (non a caso il suo nome deriva da kashi, “piastrella”!). Kashan è un’oasi al margine del deserto iraniano, di fondazione antichissima, addirittura ottomila anni fa, come testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici sulle vicine colline di Tepe Siyalk.
Kashan è conosciuta per ospitare numerose case storiche costruite in base all’architettura tradizionale persiana, residenza di facoltosi imprenditori, risalenti al XVIII secolo e perfettamente conservate. Completa il tour una visita ai bagni storici, al giardino persiano ed alla grande moschea.
Cosa visitare a Kashan?
In questa suggestiva meta di grande rilevanza storico-culturale, c’è tanto da vedere. Sicuramente dimentichiamo qualcosa, tuttavia cerchiamo di creare un breve elenco di alcuni punti di interesse.
- Le case storiche di Kashan – le abitazioni tradizionali di Kashan risalgono al XVII secolo e sono basate sull’architettura persiana, con elaborate decorazioni di stucco, vetri colorati, specchi e simmetrie perfette. Questi palazzi, opportunamente nascosti agli occhi indiscreti, ospitavano ricche famiglie di imprenditori e commercianti, e si trovano in ottimo stato di conservazione. Le case storiche di Kashan più visitate sono Casa Abbasi, Casa Tabatabaei e Casa Borujerdi.
- I bagni del Sultano Amir Ahmad – reperire acqua nel deserto ed averla calda anche durante l’inverno non era un compito facile, gli abitanti di Kashan potevano quindi lavarsi prevalentemente in bagni pubblici con le pareti finemente decorate da bassorilievi di stucco e piastrelle di ceramica colorate.
- Il giardino persiano di Bagh-e Fin – risalente al XVI secolo, questo giardino in stile persiano ospita cipressi ultra-secolari ed è dotato di centinaia di fontanelle che distribuiscono l’acqua lungo canali rivestiti di piastrelle blu.
- La moschea storica di Agha Bozorg – si tratta di una grande moschea dall’aspetto particolarmente suggestivo durante le ore serali per la particolare illuminazione. Ospita anche una scuola di teologia, mentre a poca distanza, il santuario di Khajeh Taj ad-Din mostra una cupola finemente decorata.
- Il centro storico di Kashan – una fitta rete di vicoletti tra case di argilla ed antichi portoni ancora dotati di vecchi batacchi distinti per uomini e donne. Si potrà approfittare per provare qualche ristorantino dove si servono piatti tradizionali iraniani, e magari si potrà dormire in qualche casa storica ristrutturata e convertita in hotel.
Tappeti Kashan: le origini della bellezza
Le origini dei tappeti Kashan e della sua città.I tappeti Kashan devono il loro nome ad un’antichissima cittadina situata ai confini del deserto di Dasht-e-Kavir, tra Teheran e Isfahan, nella regione di Esfahan nell’antica Persia: Kashan. Si ritiene che la realizzazione e il commercio dei tappeti Kashan sia cominciata durante l’epoca della dinastia dei Safavide e che il famoso tappeto di Ardebil ( conservato presso il Victoria and Albert museum di Londra) sia stato annodato proprio a Kashan nel XVI secolo.
La lavorazione dei tappeti Kashan è una delle più complesse che rende possibile la realizzazione di infinite varianti sempre diverse tra loro. L’annodatura asimmetrica a doppia tramatura su struttura in cotone, è l’elemento che contraddistingue la fattura dei tappeti persiani kashan. Spesso, i maestri artigiani utilizzano la seta nei fili che compongono l’ordito per i tappeti più preziosi.
Questo materiale sostituisce la lana e per esemplari di altissimo pregio, i disegni del fondo vengono annodati con un procedimento a parte. Ad esempio la tecnica del “Suf” crea un effetto di rilievo facendo emergere l’elemento decorativo dal vello dando così ulteriore importanza al tappeto persiano kashan.
Lo schema tradizionale della composizione grafica prevede un medaglione fiorito centrale con cantonali e pendenti. Proprio come raffigurato sulla copertina del Corano nello schema grafico Gab Khorani. Mentre per quanto concerne l’uso dei colori, il rosso ha sempre avuto una rilevanza dominante. Notiamo questo particolare, soprattutto per lo sfondo, immediatamente seguito dall’uso del blu e del beige.