Lavaggio professionale dei tappeti persiani: ravvivate la bellezza della vostra casa. Sono sempre stato un…
L’arte dell’intreccio: la manifattura del tappeto
L’arte dell’intreccio dei tappeti persiani e più in generale orientali, è una “magia” che risale a tempi lontani. Il telaio, la trama, l’ordito, i nodi, il vello, la frangia, i kilim di testata, e le cimose sono i punti più importanti da conoscere al fine di capire come è incredibile la creazione di un tappeto persiano. Ma come nasce un tappeto persiano? Partiamo dal dire una cose semplice, una cosa che racchiude l’essenza di tutto. Un tappeto nasce da un insieme di forme, un insieme di parti che, unendosi, formano il manufatto. Trama, ordito, le frange, il corpo del tappeto e i vari disegni, grazie ad un’unione di centinaia, migliaia di nodi danno vita a qualcosa di unico.
L’arte dell’intreccio: la Trama
La trama, in senso generale, è l’insieme delle vicende attorno a cui si sviluppa un’opera narrativa, lo svolgimento dei fatti che costituiscono l’argomento di un’opera narrativa o teatrale e simili. La trama di un tappeto è la base, la struttura portante sulla quale l’autore esprime il proprio racconto.
Le trame di grosso spessore distanziano i fili di ordito e fanno sì che questi si dispongano parallelamente, con inclinazione di 45 gradi o addirittura quasi sovrapposti l’un l’altro, in questi casi parleremo di orditi paralleli, semidepressi o completamente depressi.
I fili di trama passano tra i fili di ordito in modo alternato esattamente come succede nei tessuti con la differenza che la trama ha anche il compito di serrare i nodi. La trama esattamente come in un racconto è ciò che unisce, sostiene e struttura il tutto. I fili di trama in un tappeto possono variare da uno a cinque eccezionalmente sette e possono avere spessori diversi ed essere di cotone di lana o di seta; ma troviamo anche altri materiali quali la canapa o la iuta.
L’annodatura dei tappeti
Le tecniche di esecuzione del nodo del tappeto persiano sono essenzialmente due: La tecnica simmetrica, nota con il nome di annodatura Ghiordes, e la tecnica asimmetrica nota con il nome di Senneh.
Un annodatore esperto può eseguire 8.000-12.000 nodi in una giornata lavorativa di otto ore. Tra le file di nodi vengono stesi uno o più fili di trama per tenere fermi i nodi stessi. Per aiutarsi nel lavoro, gli annodatori hanno a disposizione alcuni semplici utensili: un coltello con un uncino, un paio di forbici ed un pesante pettine di legno e metallo. Le file di nodi e di trama vengono strette le une contro le altre con l’aiuto di questi strumenti.
La densità dei nodi ha un notevole peso sulla resistenza del tappeto, ma le condizioni sono variabili. Un tappeto nomade, annodato con filo spesso, filato a mano, non diventa molto fitto, mentre un Isfahan o un Nain devono essere fitti per rispondere alle aspettative. Una volta terminata l’annodatura, il tappeto viene tagliato dal telaio. Quindi, il vello viene tagliato con le forbici, le frange vengono fissate e i lati lunghi vengono stabilizzati. In seguito, si procede alla finitura con le operazioni di rasatura, lavaggio, asciugatura ed eventuali riparazioni.
L’arte dell’intreccio: la frangia dei tappeti
La frangia è la parte finale dell’ordito alle due stremità del tappeto, che rimane fuori dalla struttura del tappeto. Le frange sono legate e fermate per evitare che i nodi del tappetoscivolino via. Anche in questo caso abbiamo diverse tipologie di lavorazioni. Le frange possono essere legate diversamente. Tramite un filo perpendicolare all’ordito che ferma semplicemente i nodi.
Il filo raggruppa l’ordito in fascette da tre, evitando così che escano i nodi. Oppure con una cimosa, cioè una parte esterna alla struttura, però compatta, formata da fili intrecciati con l’ordito. Abbiamo inoltre ancora quelle intrecciate, senza lasciare i fili dell’ordito liberi, ma legati come delle trecce, aumentando così la robustezza. In parecchi casi quando il tappeto viene tolto dal telaio i fili di ordito sono lunghissimi, può essere conveniente ed esteticamente carino intrecciare la frangia a mazzetti. Non tutti i tappeti hanno le frange visibili. Alcuni tappeti nomadi infatti le hanno rivolte verso il retro del tappeto, e quindi sembrano non averle. In realtà però tutti i tappeti hanno le frange.
Ora capite perchè, i tappeti persiani costano molto più dei semplici tappeti? Materiali pregiati, lavorazione e unicità sono solo una parte della bellezza che sanno comunicare.