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La Notte Di Yalda In Iran

La notte di Yalda: la notte più lunga dell’anno

La notte di Yalda è uno degli eventi tradizionali più celebri in Iran: segna la notte più lunga dell’anno. Ogni anno, il 21 dicembre, gli iraniani festeggiano l’arrivo dell’inverno, il rinnovo del sole e la vittoria della luce sulle tenebre. Una serata in famiglia, con sottofondo musicale e tante storie da raccontare. Anguria, melograno e noci secche sono elementi imprescindibili, a cui si accompagna la lettura di poesie classiche e vecchi miti.

In Iran si aspetta tutto l’anno: è la notte di Yalda, il 21 dicembre, che celebra il solstizio d’inverno. Ma non solo in Iran: nel tempo, infatti, gli iraniani emigrati nel mondo non hanno mai smesso di festeggiarla. Ovunque si trovino, per l’occasione, si riuniscono con tutta la famiglia, ma anche con amici e vicini di casa dal tardo pomeriggio fino a notte fonda.

Fin dai tempi antichi la notte più lunga dell’anno è festeggiata dai persiani tra l’ultimo giorno del mese iraniano di Azar e il primo di Day. La notte della Yalda, viene chiamata anche Shab-e Yalda. Parliamo di una festa molto antica, che ha origine nel mitraismo, cioè la religione del dio persiano Mithra”. La notte di Yalda nasce per celebrare la notte più lunga dell’anno. Yalda, infatti, vuol dire “nascita”, mentre Shabnotte”, cioè quando l’oscurità viene sconfitta dalla luce e si va verso giornate sempre più lunghe.

Si tratta di un vero e proprio rito. Per questa occasione l’usanza vuole che ci si riunisca tutti insieme nel tardo pomeriggio, seduti su materassi e cuscini intorno al korsì, il tipico tavolo basso persiano, di circa 40 centimetri, con i carboni caldi sotto. Poi, durante le festa è tradizione sorseggiare il tè leggendo le poesie di Hafez: il più grande poeta iraniano che sia mai esistito. Basti pensare al fatto che in Iran non c’è casa dove non sia presente un suo libro, talmente è ritenuto importante. E poi, ovviamente, si mangia fino a notte fonda.

La Notte di Yalda: cosa accade durante questo momento magico?

Durante la “notte di Yalda” vengono serviti alimenti specifici: frutta disidratata (ad esempio uvetta, albicocche, mele, prugne, pesche, che sono state essiccate in estate), frutta secca e frutta fresca (angurie, cachi, melograno, mele, uva, arance, limoni). E’ interessante notare che l’anguria non è un tipico frutto estivo, ma le famiglie ne conservano 1 o 2 dall’estate proprio in occasione di questa grande festa.

Vi sono diversi piatti tipici tra cui il Fesenjan (uno stufato a base di pollo, noci, e salsa di melograno), l’Anar Polo (riso con melograno, pollo e pistacchi), la zuppa di melograno e il Kalam Polo (riso con cavolo, carne e spezie). Tutto questo cibo viene esposto in tavola a dimostrazione del fatto che la società non è intimorita dai giorni freddi che seguiranno, ma che anzi è pronta e preparata per entrare nella stagione invernale.

In realtà, come tutto ciò che è tradizione, non segue regole precise: infatti, c’è chi collega il potere magico di questa notte non solo a cibi di colore rosso, ma anche ad altri alimenti. Tutti d’accordo, però, sono sulla presenza del riso, ingrediente principe della cucina iraniana. La notte di Yalda si conclude alle prime luci del mattino, con un dolce a base di riso e zafferano, i due ingredienti simbolici per eccellenza.

Coincidendo con l’inizio dell’inverno, Yalda rappresenta un’occasione per celebrare la fine della stagione dei raccolti autunnali e pregare per la prosperità dell’anno successivo. Questa festa è un po’ l’emblema di come religioni e usanze trovino in Iran un ambiente ideale per incontrarsi e contaminarsi. Un luogo dove respirare magia ed ottimismo.

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